Non tutti sanno che il bonus del 36% spetta anche per “l’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi” come, per esempio, furti e rapine.
Si tratta, dunque, di porte blindate o rinforzate, spioncini, catenacci, cancellate, recinzioni, grate sulle finestre, tapparelle metalliche con bloccaggi, vetri antisfondamento o casseforti a muro. E non finisce qui è agevolata anche l’installazione di impianti di allarme casa, foto-camere e cineprese collegate con centri di vigilanza privati. Nessuno sconto, invece, per il contratto stipulato con un istituto di vigilanza, poiché non si tratta di interventi sugli immobili. Ma come si può, in concreto, coniugare la voglia di sicurezza con la riduzione delle tasse? Come al solito quando si tratta di fisco è bene informarsi, conoscere bene le regole, è infatti indispensabile per non vedere andare in fumo la tanto agognata detrazione del 36%.